
Articolo sulla convivialità per La Lettura del Corriere della Sera
Quest’anno Natale non si è presentato come Dio comanda. Manca…
Tra calice e piatto il gusto va su di giri. Con il vino la cucina entra in fermento. I sapori si esaltano e i piatti raggiungono lo stato di grazia. Marinare, sfumare, bagnare, sobbollire, brasare, stracuocere. È tutto un gioco di metamorfosi vicine all’alchimia. Che rendono il cibo letteralmente di-vino. Sotto il segno di Bacco, il dio della vite e dell’ebrezza creativa. E proprio divini sono piatti come il coq au vin e il boeuf bourguignon. Due ricette nate contadine, ma capitate provvidenzialmente nelle mani di Auguste Escoffier, uno dei grandi dell’Olimpo gastronomico di tutti i tempi, che ne ha fatto due capolavori della haute cuisine. Non a caso sia il galletto che il bue sono il vanto delle tavole della Borgogna, una regione dove il vino è un culto. Non solo perché i torchi di quella terra generosa spremono grappoli di terroir leggendari come … →
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