Quella serata a Capri cantando in napoletano. Il mio ricordo di Marc Augé su il Mattino del 25 luglio 2023
Marc Augé aveva Parigi nel cuore e il mondo nella…
La dieta mediterranea va al museo. Succede a Napoli dove venerdì prossimo all’Università Suor Orsola Benincasa verrà inaugurato il primo museo virtuale della dieta mediterranea (https://mediterraneandietvm.com/). Dietro il progetto ci sono l’Ateneo napoletano e l’università di Roma Unitelma-Sapienza, finanziate dalla Regione Campania. L’occasione è il nono anniversario del riconoscimento Unesco di questo stile di vita. Ci sono voluti anni di ricerca per arrivare a costruire un insieme di “big data” da utilizzare in diversi settori. Da quello produttivo a quello educativo, dalla salute pubblica al marketing territoriale, dallo storytelling enogastronomico al turismo sostenibile.
I visitatori avranno la possibilità di viaggiare nello spazio e nel tempo. Stando a casa. Basta un clic per immergersi in un flusso di storie narrate da protagonisti noti e meno noti del mondo agroalimentare e non solo. Da chef stellati come Alfonso Iaccarino a uomini di spettacolo come Ugo Gregoretti e star dell’architettura come Joseph Rykwert. E con un colpetto di mouse, vedere un grande esperto di olio, di pasta, di vino o di pomodoro che vi dice tutto quello che avreste voluto sapere su cultivar, formati, annate, aree di eccellenza. Le virtù della dieta mediterranea vengono raccontate da scienziati di fama mondiale come Jeremiah Stamler, Antonia Trichopoulou, Henry Blackburn, Mario Mancini, Daan Kromhout, Alessandro Menotti e Anna Ferro-Luzzi, tutti allievi e collaboratori di Ancel e Margaret Keys, gli scopritori di questo regime che fa bene alla salute. Tanto da assicurare tassi di longevità diffusa davvero straordinari. A testimoniarlo c’è una nutrita schiera di centenari, intervistati in video dai ricercatori del MedEatResearch, il Centro di ricerche sociali sulla dieta mediterranea diretto dall’antropologo Marino Niola. E poi ci sono le pillole nutrizionali con i consigli di una nutrizionista. Di fatto è un museo in aggiornamento costante per stare al passo con i tempi. Insomma, non solo virtuale ma virtualmente infinito.
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