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Pubblicato il Libro Bianco sulla Dieta Mediterranea su Repubblica Napoli

6 Maggio 2016

Su la Repubblica Napoli di oggi:

LA RICERCA: PUBBLICATO IL LIBRO BIANCO SULLA DIETA MEDITERRANEA
«La dieta mediterranea allunga la vita. Regala benessere e aumenta il tasso di felicità. Perché non è solo un modello alimentare fatto di stagionalità, tipicità e biodiversità. Che già sarebbe molto. Ma è un modo di vivere bello e buono, che rimette in equilibrio l’ambiente e lo sviluppo». Inizia così il primo capitolo, firmato da Marino Niola, direttore del MedEatResearch del Suor Orsola, del “Libro bianco della Dieta Mediterranea” presentato ieri nel complesso monumentale di San Domenico Maggiore. Si tratta di un’iniziativa voluta dal ministero per le Politiche agricole e da Crea, ente italiano di ricerca agroalimentare. E cosi il modello alimentare, specchio fedele della nostra cultura e tradizione gastronomica, riconosciuto dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità, «scommette su un futuro di sviluppo, all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione».
Il libro bianco è stato illustrato in occasione della due giorni che chiude l’anno italiano di presidenza della rete dei sette paesi della “Dieta Mediterranea”. I ricercatori del Crea hanno studiato il cammino percorso fin qui dalla miriade di soggetti (istituzioni, comunità emblematiche, studiosi) che hanno sostenuto e promosso «quello che, secondo le evidenze scientifiche, è uno dei regimi alimentari più sani. Ne è emerso un modello vincente sul fronte nutrizionale e socioculturale, in grado di giocare un ruolo essenziale nella crescita sul territorio di una economia sostenibile». Però, secondo i ricercatori, «per massimizzare questo patrimonio, occorre fare ancora più sistema, mettendo in rete pubblico e privato, azioni e risorse anche in ambiti diversi». Per Emilio Gatto, direttore generale del ministero delle Politiche agricole «la Dieta mediterranea non è solo alimentazione, ma un insieme di valori anche sociali, uno stile di vita che accomuna tutti i paesi del Mediterraneo. Con loro stiamo portando avanti dal 2010 – anno di inserimento nel registro dell’Unesco della Dieta mediterranea – una serie di attività che hanno avuto un’espressione importantissima lo scorso settembre nell’ambito dell’Expo. In questi giorni scade l’anno di presidenza italiano. Nel corso del convegno passeremo il testimone al Portogallo». Tra i relatori. Pasquale Giuditta, dirigente Mipaaf e coordinatore del gruppo intergovernativo delle Rete dei Paesi della Dieta Mediterranea, Carla Abitabile, ricercatrice Crea, Francesco Caruso, consigliere del presidente della Regione per i rapporti internazionali e l’Unesco, l’assessore comunale al Commercio Enrico Panini, la docente di Antropologia culturale dell’Università Suor Orsola Benincasa, Elisabetta Moro, e i rappresentanti dei sette paesi della “Rete della Dieta Mediterranea” dell’Unesco e delle “Comunità Emblematiche”.
«Dalla ricerca – afferma il commissario straordinario del Crea, Salvatore Parlato – emerge un nuovo slancio per lo sfruttamento e la tutela di un patrimonio come la Dieta mediterranea e indicazioni utili per impostare politiche di sviluppo e attività di ricerca in grado di moltiplicarne il valore sociale ed economico».

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Elisabetta Moro
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