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Sul Mattino di Napoli un articolo dedicato al Convegno di presentazione del Libro Bianco della Dieta Mediterranea

6 Maggio 2016

Su Il Mattino di Napoli di oggi:

DIETA MEDITERRANEA, UN LIBRO BIANCO PER MANGIARE IN MODO SANO

«La dieta mediterranea è uno stile le di vita, non un algoritmo di calorie. Non sono i prodotti, ma i valori sociali»: il concetto espresso da Marino Niola, antropologo e direttore del MedEatReasearch, tornerà nella tavola rotonda Dieta mediterranea tra salvaguardia e valorizzazione: quali prospettive, che si è tenuta ieri nella Sala del capitolo del convento di San Domenico Maggiore. Pensare alla dieta mediterranea significa pensare al rapporto tra essere e benessere (sempre Niola), a un sistema di valori. Sono infatti, come precisa il consigliere del ministro delle politiche agricole per l’Unesco Pier Luigi Petrillo, «i valori e non i prodotti a essere riconosciuti dall’Unesco, sono la cultura, le persone»; e aggiunge: «Non è la pizza ma l’arte dei pizzaioli napoletani la candidata all’Unesco come patrimonio culturale immateriale dell’umanità» (a questo riguardo, per chi è appassionato al tema: ci vorrà almeno un anno di lavori prima che si sappia se la cosa andrà a buon fine). L’incontro, moderato dal giornalista Luciano Pignataro, ha visto dunque, è chiaro, interventi intorno alla dieta mediterranea: il suo riconoscimento è per il commissario straordinario del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria Salvatore Parlato non un punto di arrivo quanto di partenza per un nuovo orientamento; il vicepresidente della Coldiretti Vittorio Sangiorgio ha ribadito come ne dovrebbe far parte anche (seppur moderatamente) la carne; l’assessore regionale alle attività produttive Amedeo Lepore ha caldeggiato la nascita di una città del cibo in Cilento. Del resto, il Cilento è stato protagonista della giornata, in quanto luogo nel quale la dieta mediterranea è stata per la prima volta riconosciuta e studiata (nel 1975 dai coniugi americani Ancel e Margaret Keys, cui si deve la sua definizione); ma, come ha sottolineato H consigliere del presidente della Regione Campania Francesco Alfieri, «Anche m Cilento le cose sono cambiate nel tempo; e se l’Unesco riconosce un valore, poi quel valore va tutelato e diffuso». La giornata si è conclusa con le parole del capo dipartimento delle politiche competitive e della qualità agroalimentare Mipaaf Luca Bianchi, per il quale è stata «non solo un convegno, ma al centro di un percorso impegnativo e di un anno importante, che ha visto anche l’Expo riconoscere questo sistema». In mattinata, presentazione del Libro bianco, e interventi dei rappresentanti dei paesi della rete delle comunità emblematiche.

 

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Elisabetta Moro
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