Quella serata a Capri cantando in napoletano. Il mio ricordo di Marc Augé su il Mattino del 25 luglio 2023
Marc Augé aveva Parigi nel cuore e il mondo nella…
C’è un futuro più sostenibile nei legumi. Semi nutrienti per un futuro sostenibile. Con questo slogan l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2016 anno internazionale dei legumi. Un modo per dire agli abitanti del pianeta che queste piante, snobbate dai ricchi e apprezzate dai poveri, in realtà sono una straordinaria fonte di proteine. Ancora tutta da scoprire e valorizzare. Inquinano niente, costano poco e nutrono molto.
La cultura popolare lo sapeva già da un pezzo, non a caso per renderli graditi ai bambini ha inventato fiabe come “La principessa sul pisello”, “Giacomino e il fagiolo magico” o “Vardiello”, il protagonista del racconto omonimo de Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile che, come un allocco, si perde in un campo di fave.
Mediamente un cittadino europeo conosce una decina di tipologie di legumi. Una manciata a confronto dell’immensa riserva leguminosa del globo che ne conta dodici mila specie. Come dire che c’è ancora un’infinità di sapori da scoprire. Il caiano del tropico, che a Cuba chiamano anche frijol gandul e viene cotto con riso e latte di cocco, portando a tavola il gusto esotico del Caribe. La canavalia rossa gigante, che produce fagioli grandi come una pen drive. In India li abbinano ad un curry molto piccante, che rende la loro pastosità molto rock. Il lupinus tricolor mutabilis cresce sulla cordigliera del Perù. Il seme è una bomba di vitamine e proteine. Gli antichi popoli amerindi apprezzavano anche i suoi bellissimi steli carichi di fiorellini blu indaco che si lanciano gioiosi verso i cieli andini. Dai Faraoni egiziani invece abbiamo ereditato il Pisum sativum. Gli archeologi ne hanno trovato le tracce nelle tombe egizie e anche in alcuni villaggi svizzeri di seimila anni fa. Questi piselli verdi sono a tutti gli effetti un long seller della cucina, visto che sono stati cotti e mangiati dalla preistoria fino alla modernità. E nell’Ottocento sono finiti fra le mani del monaco boemo Gregor Mendel, che ibridandoli e incrociandoli ha scoperto il gene e le sue leggi, facendo fare un balzo in avanti alla conoscenza. Forse oggi i legumi possono farci fare un altro upgrade evolutivo, migliorando la salute di miliardi di persone con le loro sostanze vitali, che favoriscono lo sviluppo dei muscoli senza intasare di grassi le arterie. Scusate se è poco. [PDF Download]
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