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Le mascherine e la legge tradita dell’evoluzione – Il Mattino

19 Agosto 2020

Mascherina sì, mascherina no. È il tormentone dell’estate. Cui partecipano esperti e nullasapienti, virologi e complottisti, salutisti e negazionisti. Ed ora anche star di Hollywood e cantanti pop. Sharon Stone e Miguel Bosé, infatti, sono scesi in campo per dire la loro. La dea del cinema ha lanciato un accorato appello ad indossare il dispositivo salvavita. In un video girato in casa e privo dello scintillio glamour che solitamente la circonda, spettinata e senza trucco, ha raccontato di avere già perso la nonna e la madrina per il Covid. Ora sono in grave pericolo la sorella Kelly e suo cognato Bruce. Contagiati nel Montana, dove si sentivano al sicuro perché frequentavano al massimo la farmacia. Eppure, dice Sharon, qualcuno che l’ha incrociata senza schermare bocca e naso deve averle trasmesso il virus. Ora, la donna già affetta da lupus che ha messo fuori uso il suo sistema immunitario, lotta tra la vita e la morte in una stanza d’ospedale triste e sola, dalla quale qualche giorno prima di aggravarsi aveva postato a sua volta un video su Instagram. Il bel viso sfigurato dalla fatica di respirare con la bombola d’ossigeno. Gli occhi azzurro cielo ridotti a due fessure. E un filo di voce per dire: non vi piacerebbe trovarvi al mio posto, ve lo garantisco.

La protagonista di “Basic Instinct” e “Mothers and Daughters” denuncia apertamente le menzogne raccontate dai politici al popolo americano «Quando è stato detto che ci sarebbero stati i test per tutti non dicevano la verità. E mentivano anche quando dicevano che ci sarebbero stati i test per le infermiere in ospedale. Le persone stanno combattendo per la loro sopravvivenza e combattono contro le bugie, perché ci hanno detto solo bugie». Ogni qualvolta pronuncia la parola lies, bugie, la voce si incrina. Perché è ancora più doloroso affrontare una malattia, sapendo che lo Stato non è lì ad aiutarti. Che sei solo in una corsa contro il tempo e contro una gestione disastrosa della pandemia. Stone non nomina esplicitamente il presidente Donald Trump, ma è evidente che pensa a lui, il negazionista della prima ora e il nemico storico delle mascherine. Che due giorni fa in conferenza stampa, a fronte di una lista dei caduti da Covid che ha superato quota 161mila e di duemila contagi giornalieri, ha bellamente dichiarato che “la pandemia sta scomparendo dagli Stati Uniti”.

Altro video, altra corsa. Questa volta per arruolare nell’esercito dei “non è vero e non ci credo” tutti gli amanti delle libertà senza se e senza ma. A girarlo, sul divano di casa è stato Miguel, il figlio del torero Dominguin e dell’attrice Lucia Bosé, morta il 23 marzo per una polmonite da Coronavirus all’età di 89 anni. Della perdita della madre, attrice carismatica e Miss Italia nel ’47, sicuramente il figlio avrà sofferto. Ma questo non gli impedisce ora di lanciare lo slogan “Yo soy Resistencia!”, io sono la resistenza, contro i provvedimenti restrittivi messi in atto in questi giorni dal governo spagnolo per contenere la seconda ondata dell’epidemia. Un flagello che viaggia al ritmo preoccupante di 1.875 nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore. Con Madrid in testa nella classifica delle città focolaio. E proprio a piazza Colon nella capitale il cantante ha dato appuntamento domenica scorsa a tutti quelli che la pensano come lui. Migliaia di persone, con le mascherine rigorosamente abbassate, si sono presentate all’appuntamento e hanno delirato festose sul fatto che la pandemia non esiste. Uno dei partecipanti lanciava dal megafono slogan contro fantomatici complotti internazionali sfoggiando una maglietta con su disegnato Bill Gates con un vaccino in mano e sotto la scritta “No eres Dios”, non sei dio. Il patron di Microsoft infatti è uno dei bersagli preferiti della propaganda social. Tutti ballavano inneggiando alla libertà, all’amore, al coraggio, tanti si scambiavano abbracci, come in una Woodstock anti-immunitaria. Dimentichi di quanto l’etologo Konrad Lorenz ci ha insegnato sul fatto che “la paura è il più geniale espediente inventato dall’evoluzione”. Perché una giusta dose di timore garantisce maggiori chance di sopravvivenza. Offre maggiori possibilità di superare indenni i pericoli, Coronavirus compreso. In fin dei conti basterebbe un po’ di prudenza alla Massimo Troisi, che tra un giorno da leone e cento da pecora, optava per cinquanta da orsacchiotto. Rigorosamente in mascherina.

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Elisabetta Moro
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